Ibrido filologico ?


Perché non lo vogliono pronunciare


Un motivo della non disponibilità da parte di biblisti e altri al non usare e pronunciare il nome divino così come ci è pervenuto fin dai tempi medioevali nasce dalla constatazione del fatto che la forma "Geova" o "Yehova" sia in realtà un "ibrido filologico" ovvero la combinazione delle consonanti del tetragramma ebraico con le vocali della parola ebraica "Signore" "Adonai" . Pertanto non considerandola una pronuncia fedele all'originale , o alterata rispetto all' originale la evitano o , addirittura , la esecrano preferendo ad essa la forma Yahwe.


Si sente così a volte dire che l' impossibilita' di definire con esattezza la pronuncia originale del suo nome rivela la volontà di Dio che il suo utilizzo scomparisse tra i credenti.


C'e' da dire che questa posizione è prettamente umana e valutata secondo criteri squisitamente umani basati su un approccio poco elastico della linguistica. In che senso?


La questione deve essere osservata non solo da un angolazione umana ma anche , e sopratutto , da un angolazione divina.


Dio voleva realmente che si smettesse di identificarlo con il suo nome ?


Cosa pensa Dio


Le scritture riferiscono più volte che a Dio sta a cuore il fatto che gli esseri umani lo definiscano con un nome esclusivo e che il suo nome identificativo venisse conservato nella storia . Cosi le scritture si esprimono in termini come questi.:


'Io sono Geova questo è il mio nome e non darò a nessun altro la mia propria gloria....questo è il mio nome a tempo indefinito e il memoriale di me di generazione in generazione'


Nelle altre pagine del sito troverete evidenze che anche tra i primi cristiani al tempo di Gesù si utilizzava il nome divino almeno negli scritti e anche argomentazioni su quanto sia credibile che Gesù si potesse assoggettare alla tradizione ebraica di non pronunciarlo ma già di per sé dichiarazioni divine come queste contrastano con l' idea della caduta in disuso del nome divino .


Ma il fatto che la forma Geova è un ibrido filologico non avvalora questa tesi ?


La lingua cambia


Se consideriamo Dio colui che ha dato origine al linguaggio e alla capacità umana di esprimere suoni e attribuirgli un significato dobbiamo per forza di cose chiederci cosa ne pensi dei cambiamenti che avvengono nelle espressioni linguistiche dovuti al tempo e alle traduzioni dei nomi da una lingua all'altra.


In particolare : cosa ne ha pensato Dio della mescolanza delle consonanti del suo nome con le vocali di Signore ?


Nel mondo cattolico si sente spesso dire : "Non casca foglia che Dio non voglia" . Questa espressione la possiamo applicare a ciò che è accaduto al nome divino. Il tempo lo ha modificato . Si è dato luogo ad una forma di neologismo con un significato arricchito al nome divino dovuto proprio alla mescolanza dei due significati.


Significato del tetragramma = Colui che fa divenire


Significato di Adonai = Signore


Risultato = il Signore del far divenire


A chi più che a Dio si potrebbe attribuire una definizione simile?


Questa e' una mia interpretazione ma chi può dire che anziché volere che il suo nome cadesse in disuso Dio permettesse che la pronuncia originale del suo nome fosse modificabile rendendosi soggetta al naturale mutamento semantico dovuto ai neologismi e alle traduzioni in altre lingue? Dio non'è una persona rigida : Ha lasciato spazio ad un elastico utilizzo del suo nome dovuto ai cambiamenti naturali che avvengono nell lingue cosi' che quasi in una dimostrazione di sapienza e superiorita' divina lo ritroviamo oggi in una forma che alcuni definiscono ibrida ma nella quale altri vi ravvisano una sfumatura di significato aggiunto


Il concetto in definitiva è questo : Il Nome se l'e' dato Dio . Vogliamo che lui non abbia sorvegliato sulle modificazioni umane nella lingua legate ad un nome di sua proprieta' ? 


Non posso pensarlo : Se oggi un italiano chiama Dio " Geova" non sta andando contro la volontà di Geova . Primo perché da' al nome Geova il significato che aveva il tetragramma in origine ovvero "colui che a adempie immancabilmente i suoi propositi" . Secondo perché è un italiano e non un ebreo e Dio ha fatto in modo che in Italia lo si arrivasse ad identificare con il nome "Geova" rispettando i cambiamenti che avvengono all'interno di una lingua.


Conclusione


Se esiste un popolo che identifica il Creatore con il nome Geova e ritiene di essere il popolo che la Bibbia in Atti definisce il "popolo per il suo nome" non va contro i desideri di Dio e ha tutto il diritto di pensare di avere il suo favore per questo.


"Non casca foglia che Dio non voglia" dicono i cattolici.


Non esisterebbero i testimoni di Geova se Dio non lo volesse e non chiamerebbero Dio "Geova" se Dio non lo permettesse.